Wednesday, April 16, 2014

Ucraina - from PCm Italy newspaper - Contro i nazisti di Kiev, contro gli imperialisti USA_UE_RUSSIA



In Ucraina la contesa interimperialista sopravanza le istanze e le contraddizioni dei proletari e delle masse popolari e alimenta lo scontro tra due diverse frazioni della borghesia dominante, alimenta le istanze nazionalistiche e permette l'ascesa della feccia nazista dentro il governo filo UE di Kiev.
I proletari e le masse che sono scese in piazza a Kiev contro il governo oligarchico filorusso di Viktor Janukovič lo hanno fatto mosse dal peggioramento delle condizioni di vita e dalla crisi economica che le attanaglia. Ma sin dall'inizio la testa di questo movimento è stata presa dalle forze reazionarie, prima genericamente filo europee poi apertamente naziste. Janukovič è stato rovesciato e costretto a sfuggire dopo aver tentato con la repressione poliziesca di fermare la protesta, ma la presa del potere da parte delle forze reazionarie filo-UE che guidavano la rivolta è stata sostenuta e alimentata in tutte le forme dagli imperialisti Usa e europei.
Il ruolo di Janukovyč prima e del suo odioso governo e il sostegno aperto dopo dell'imperialismo USA-UE hanno influenzato e determinato il fatto che la rivolta di Kiev diventasse un'aperta ascesa nazista. Il combinarsi dell'azione dell'imperialismo Usa-Ue con il nuovo governo apertamente antirusso a Kiev ha spinto l'imperialismo russo ad intervenire, non tanto in aperto sostegno dell'inqualificabile Janukovyč quanto a difesa dei suoi interessi economici, politici e ora anche militari per mantenere ben saldo il controllo dell'Ucraina e il ruolo militare e strategico della Crimea. Di qui l'intervento diretto dell'imperialismo russo, l'invasione non tanto mascherata della Crimea e il pilotaggio verso il referendum plebiscitario di annessione.
Le masse della Crimea e di altre zone dell'Ucraina si sono mosse anche esse innanzitutto in opposizione all'ascesa nazista a Kiev; questo ha dato nuovo vigore ai sentimenti antifascisti e alla ripresa falsata di idee del socialismo e del comunismo. Su questo ha fatto leva innanzitutto Putin, che è tutto il contrario dell'antifascismo, del socialismo e del comunismo, che invece ha usato in maniera cinica e determinata l'opposizione al governo venato di nazismo di Kiev per legittimare l'invasione, la marcia per la ripresa dell'Ucraina e il disegno di ricomposizione del blocco dell'ex Urss sotto il tallone di ferro della dittatura oligarchico reazionaria di Putin.
Tutte, quindi, le istanze di libertà, di democrazia, di nuova liberazione, autodeterminazione sociale e nazionale sono ora messe sotto i piedi con la trasformazione delle masse in carne da cannone di guerre nazionalistiche, etniche, fratricide, che possono diventare di stampo jugoslavo.

Ma non solo. Questo avviene in un periodo di crisi mondiale, di contesa sui mercati, di contesa acuta per il controllo delle fonti energetiche, e, quindi - anche se nessuno dei due imperialismi dice di volere il confronto militare, anche se entrambi gli imperialismi parlano di diritti del popolo, di diritto internazionale, ogni loro passo acutizza le contraddizioni e semina il germe di un incendio mondiale che può andare ben oltre l'area della contesa e toccare tutto lo scenario dell'Est Europa e dell'Eurasia.
L'imperialismo Usa in primis e quello europeo, con un po' di mal di pancia visto il pericolo del taglio delle forniture energetiche e dei grandi affari in corso con la stessa Russia, vogliono con la loro azione staccare l'Ucraina dalla Russia, ridisegnare quindi i rapporti di forza e l'instabile equilibrio geostrategico dell'area. E questo non può non voler dire guerra alla Russia, data l'importanza per l'imperialismo russo di avere confini sicuri e non un assedio politico, economico, militare Usa-UE. Anzi la Russia era impegnata proprio in questi ultimi tempi in una nuova azione espansiva e di ricomposizione del blocco del ex-Urss, proprio per cogliere l'opportunità di una situazione di minor crisi economica.
E' inutile dire che la contesa in Ucraina vede ora in attesa e come ombra incombente la Cina imperialista che certamente vuole approfittare di questa nuova contesa Usa/Russia, oltre che proseguire in quella penetrazione economica che proprio nei paesi dell'ex-Urss e del versante Est Europa è in corso.

Ciò che avviene in Ucraina è davvero complesso e sotto certi versi drammatico, e questo domanda una analisi lucida e non strumentale della situazione nelle sue cause e nei suoi effetti.
I proletari e le masse popolari non hanno nella zona nessun riferimento politico autonomo. I partiti sedicenti “comunisti” sono cricche revisioniste sputtanate, senza peso nel popolo e sempre alla corte di oligarchi. Nelle piazze e nei posti di lavoro si muovono gruppi operai, giovani, organizzazioni spesso ideologicamente confuse e prive di programmi alternativi, ma sicuramente aspiranti a un'alternativa proletaria, sociale, rivoluzionaria.
A questi deve andare solo il nostro appoggio, soprattutto ora che si muovono sotto il fuoco di due attacchi: l'ascesa nazista a Kiev, le truppe di occupazione russe nelle altri parti dell'Ucraina, supportate da militari ucraini o forze militarizzate ucraine che certamente non sono nel campo dell'opposizione proletaria e rivoluzionaria.

Noi proletari comunisti siamo e dobbiamo essere un riferimento politico di classe importante insieme a tutte le forze marxiste leniniste maoiste nel mondo, una espressione dell'autonomia proletaria e rivoluzionaria, che mentre svolgono un ruolo di denuncia e di prima fila contro la reazione sostenuta dall'imperialismo Usa-UE – e contro il nostro imperialismo da combattere dall'interno – non possono certo trasformarsi in equivoci e spudorati megafoni dell'imperialismo russo, riverniciato in maniera indegna di “rosso” quando si tratta semplicemente della dittatura oligarchica della borghesia imperialista rappresentata da Putin.
Riempire le pagine dei blog di denuncia della natura reazionaria con presenza nazista del regime di Kiev e dei piani dell'imperialismo Usa-UE di intervento, di penetrazione in Ucraina, non può in nessuna maniera giustificare la discesa in campo oggettiva e spesso soggettiva a fianco dell'imperialismo russo.
Questa è solo un'altra forma del rosso-brunismo circolante a sinistra che getta confusione tra i proletari e le masse. Ed è rosso-brunismo anche quando si usano impropriamente falce e martello, ritratti di Stalin o addirittura frasi di Lenin.
Noi comunisti e proletari avanzati ora più che mai dobbiamo essere fonte di chiarezza e non di ignobile confusione. Proprio perchè l'antifascismo e l'antimperialismo, la lotta per il socialismo e il comunismo sono l'unica vera alternativa all'imperialismo come sempre guerrafondaio, non possiamo sporcare le nostre bandiere contaminandole con i carri armati russi. Il nostro dovere internazionalista è di sostenere proletari e popoli e non imperialismi o governi reazionari travestiti da antimperialisti.
Oggi proletari e popoli non hanno nessun governo amico, in nessun angolo del mondo. Chi dice il contrario è un truffatore politico, un problema in più e non una soluzione al problema, un nemico in più e non un alleato.

Noi siamo in Italia, l'Italia è parte dell'imperialismo Usa ed europeo, e quindi è del tutto evidente che nel nostro paese dobbiamo lottare contro il nostro imperialismo e i suoi alleati, dobbiamo quindi smascherare le motivazioni americane ed europee dell'intervento in Ucraina e dell'azione guerrafondaia a cui il governo Renzi, del tutto privo anche in questo campo di un pensiero autonomo, si associa.
Ma l'imperialismo italiano ha sul piano economico molti legami con la Russia, per le fonti energetiche e per la presenza di nostri gruppi industriali e finanziari in Russia - veniamo poi pur sempre da un'amicizia di “letto” Berlusconi/Putin. Per questo l'imperialismo italiano, pur non potendo in nessuna maniera muoversi autonomamente dagli Usa e, per quanto riguarda l'Europa, dalla Germania, in questa nuova contesa ucraina ci sta male. Comunque la si guardi e qualunque sia il segno e lo sviluppo degli avvenimenti, per l'imperialismo italiano la contesa è fonte di nuovi problemi, energetici-economici e finanche di impegno militare. E' quindi un imperialismo che in questa contesa ci perde e si indebolisce, accentua la sua crisi. Questo vuol dire che padroni e governo scaricheranno anche gli effetti di questa nuova crisi internazionale sulla pelle dei proletari e delle masse popolari.
Noi dobbiamo approfittare dell'approfondimento della crisi e dell'azione del governo per alimentare la lotta contro di esso, a difesa degli interessi dei proletari e delle masse. Non accettiamo gli aumenti di benzina, gasolio e costi energetici scaricati sulle nostre tasche; non accettiamo i costi di una politica estera e militare allineata a Usa e UE, interventista e guerrafondaia; non accettiamo campagne nazionaliste di confusione e di disorientamento nelle masse e nell'opinione pubblica. Così come esprimiamo la massima solidarietà ai proletari e alle masse popolari ucraine che vogliano resistere e liberarsi del peso di governi fascisti, reazionari, oligarchici filo USA-UE o filorussi che siano, pieni di criminali che si vendono al miglior offerente, sia esso l'imperialismo Usa/Europa, sia russo. Sviluppiamo una mobilitazione chiara, proletaria e autenticamente antimperialista sui posti di lavoro, nelle scuole, nei movimenti di lotta.

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